tre pezzi di scacchi su sfondo scuro

Il tuo maestro di scacchi

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Sei a Roma e preferisci l’interazione classica su una bella scacchiera e un orologio da schiacciare… perfetto, da te o da me?

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Per iniziare con gli scacchi

Non vedi l’ora di avvicinarti al mondo degli scacchi ma non sai da dove cominciare?!?

C’era una volta un ricchissimo Principe indiano. Le sue ricchezze erano tali che nulla gli mancava ed ogni suo desiderio poteva essere esaudito, ma proprio ciò gli provocava una bramosia verso un desiderio inesaudibile. Il Principe trascorreva le giornate nell’ozio e nella noia finché un giorno, stanco di tanta inerzia, annunciò a tutti che avrebbe donato qualunque cosa richiesta a colui che fosse riuscito a farlo divertire nuovamente.

A corte si presentò uno stuolo di personaggi d’ogni genere, eruditi saggi e stravaganti fachiri, improbabili maghi e spericolati saltimbanchi, sfarzosi nobili e zotici plebei, ma nessuno riuscì a rallegrare l’annoiato Principe. Finché si fece avanti un mercante, famoso per le sue invenzioni. Aprì una scatola, estrasse una tavola con disegnate 64 caselle, alternatamente bianche e nere, vi appoggiò sopra 32 figure di legno variamente intagliate, e si rivolse al nobile reggente: “Vi porgo i miei omaggi o potentissimo Signore, nonché questo gioco di mia modesta invenzione. L’ho chiamato il gioco degli scacchi”.

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Partita a scacchi alle origini

È opinione abbastanza diffusa che gli scacchi siano un gioco noioso, difficile, e che le partite durino necessariamente ore o addirittura giorni. Tutto falso!

Il gioco degli scacchi è, a mio parere, il più bello, il più interessante, il più intelligente ed entusiasmante dei giochi. Non a caso è chiamato il Nobil Gioco ma anche Re dei giochi e gioco dei Re. E non solo: gli scacchi sono un gioco di strategia, ma anche arte, scienza, sport. Essendo un gioco matematico, trova ampio spazio nella Teoria dei giochi, nell’Informatica e nell’Intelligenza Artificiale (si pensi soltanto ai programmi di scacchi ed agli algoritmi sui quali tali programmi si basano).

E’ riconosciuto inoltre come sport dal Comitato Olimpico Internazionale (richiede infatti studio, allenamento, agonismo, ma anche cura della forma fisica e dell’alimentazione, almeno per il raggiungimento di determinati livelli agonistici). Inoltre, tutti possono giocare a scacchi: non esistono particolari limiti di età, non esistono barriere culturali né barriere per i disabili motori o per i non vedenti, infatti, anche nei tornei, è prevista la possibilità di un accompagnatore che effettua le mosse sulla scacchiera “ufficiale”; il disabile può analizzare la posizione su un’altra scacchiera posta vicino e adatta al tipo di disabilità (ad esempio, la scacchiera utilizzata dai non vedenti ha dimensione di circa 20X20 cm, ogni casa è forata per poter inserire il pezzo, le case nere sono sopraelevate di qualche millimetro, i pezzi neri si distinguono dai bianchi per un chiodino posto sulla testa del pezzo).

Infine, il gioco degli scacchi rappresenta un’ottima opportunità per mantenersi giovani mentalmente e per avere buone occasioni di socializzazione e di nuove amicizie.

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ragazzi che giocano su diverse scacchiere con bambino che impara osservando

La partita di scacchi si gioca tra due avversari che muovono i propri pezzi su una tavola quadrata detta ‘scacchiera’. Il giocatore che ha i pezzi di colore chiaro (il Bianco) esegue la prima mossa; quindi i giocatori muovono alternativamente, con il giocatore che ha i pezzi di colore scuro (il Nero) che esegue la mossa successiva. Si dice che un giocatore ‘ha il tratto’ quando la mossa del suo avversario è stata ‘eseguita’.

L’obiettivo di ciascun giocatore è porre il Re avversario ‘sotto attacco’ in maniera tale che l’avversario non abbia più alcuna mossa legale. Il giocatore che raggiunge questo risultato è detto aver dato ‘scaccomatto’ al Re avversario ed ha vinto la partita. Non è consentito lasciare il proprio Re sotto attacco, esporre il proprio Re all’attacco e nemmeno ‘catturare’ il Re avversario. L’avversario il cui Re sia stato posto in scaccomatto ha perso la partita.

Se la posizione è tale che nessuno dei due giocatori possa in alcun modo dare scaccomatto al Re avversario, la partita è patta (vedere regole della patta).

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scacchiera con vari pezzi e indicazione del movimento ad L del cavallo